Conclusa la fase di studio e modellizzazione delle pratiche europee, il Progetto Com.&In. Competenze per l’integrazione in Europa ha avviato il lavoro di restituzione delle esperienze selezionate al fine di innovare il sistema di servizi in essere a livello regionale, attraverso l’organizzazione di Living Lab con stakeholder territoriali impegnati a diverso titolo nel promuovere l’integrazione e l’inclusione della popolazione straniera.
Lo scorso 16 giugno 2021 si è tenuto in modalità online il primo incontro del Living Lab della Regione Siciliana a cui hanno preso parte il team transnazionalità del progetto Com.&In., il Coordinatore del Progetto Fami Prisma (https://sicilia.integrazione.org/) Vincenzo Castelli, le equipe dei Punti di Accesso ai Servizi (PAS) di Messina, Palermo, Catania e Trapani e i volontari del Servizio Civile di Messina.
L’incontro si è aperto con una presentazione delle pratiche europee modellizzate e un approfondimento sull’esperienza di W.I.R. Work and Integration for Refugees, promossa dalla Città di Amburgo per supportare i rifugiati in una rapida e sostenibile integrazione nel sistema educativo e nel mercato del lavoro cittadino. Si è inoltre analizzato il modello One-Stop-Shop (OSS) adottato dal progetto W.I.R. e basato sull’organizzazione di tutti i servizi offerti – consulenza legale, supporto linguistico, accesso a corsi di formazione professionale, sostegno al riconoscimento delle qualifiche e altre attività di accompagnamento per l’inserimento sociale e lavorativo degli utenti – all’interno dello stesso edificio, localizzato in una zona centrale e ben collegata attraverso la rete pubblica dei trasporti, al fine di facilitarne l’accesso da parte della popolazione straniera.
La discussione tra i rappresentanti dei PAS del progetto Prisma e il team transnazionalità del Com.&In. è stata dunque animata dalla ricerca di punti di raccordo tra il progetto W.I.R. e il sistema di servizi per l’integrazione della Regione Siciliana, con particolare attenzione al modello “One-Stop-Shop” e alla sua eventuale applicabilità – anche parziale – sul territorio regionale.
Tra gli ulteriori elementi di trasferibilità rilevati a partire dall’esperienza tedesca, si riporta la necessità di strutturare percorsi di presa in carico olistica della persona, che tengano in considerazione la situazione complessiva dei beneficiari dei servizi; di investire in misura maggiore sulla formazione linguistica degli immigrati riconoscendo il potersi esprimere attraverso la lingua del Paese di accoglienza come elemento centrale nel processo di integrazione; di sviluppare l’offerta formativa sulla base delle esigenze del mercato del lavoro e, infine, di strutturare un ulteriore servizio rivolto alle imprese che faciliti il matching domanda/offerta di lavoro.
Vincenzo Castelli ha tratto le conclusioni dell’incontro sottolineando come lavorare su W.I.R. e modello One-Stop-Shop possa ampliare il lavoro dei PAS dal punto di vista della metodologia e della modellistica. Grazie all’opportunità offerta dal progetto Com.&In., ci sono le basi per avviare una riflessione sulla costruzione di interventi integrati, una considerazione che è giusto fare all’interno di un progetto che ha tra i suoi presupposti e obiettivi il passaggio dal livello del “fare” a quello dell’elaborazione di strategie.
Per approfondire il Progetto W.I.R. e il modello One-Stop-Shop, si invitano gli interessati a scaricare i materiali di analisi e modellizzazione della pratica disponibili nel Knowledge Hub.
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