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#IoAccolgo, il comitato pugliese scrive a Papa Francesco

Il comitato pugliese del progetto #IoAccolgo, di cui Oasi2 fa parte, si mobilita in occasione della visita di domenica prossima a Bari di Papa Francesco, il quale parteciperà all’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace”.

È stata infatti presentata oggi la lettera aperta nella quale le 50 realtà aderenti affidano al Santo Padre il loro appello per la difesa dei diritti dei migranti, affinché lo faccia suo e lo diffonda. Fra le altre cose, enti, associazioni e sindacati chiedono l’abrogazione dei Decreti Sicurezza, il ripristino del diritto alla protezione umanitaria, l’annullamento del Memorandum di intesa con la Libia e degli altri accordi sottoscritti con governi non democratici, il riconoscimento del diritto all’iscrizione anagrafica per richiedenti protezione internazionale in tutta la Puglia e un’azione costante e integrata di lotta allo sfruttamento lavorativo e all’esclusione sociale.

Di seguito, il testo integrale della lettera e le firme dei sottoscrittori.

“Sua Santità, Papa Francesco,

Le scriviamo perché ci è nota la Sua sensibilità verso i migranti.

Innanzitutto, il comitato pugliese “Io Accolgo”, vuole ringraziarLa per il suo costante impegno  e per la Sua instancabile insistenza con i messaggi di sensibilizzazione sui temi dei diritti, dell’accoglienza, dell’incontro e dell’amicizia tra i popoli.

La nostra regione è terra di emigrazione, con tanti giovani costretti a scappare alla ricerca di un futuro migliore, un fenomeno che, con sfumature diverse, negli ultimi anni si è fortemente irrobustito. La Puglia è anche, da moltissimi anni,  terra di transito ma anche di stabilizzazione per tanti migranti che provengono dall’Africa, dall’Europa, dall’Asia, e da tanti Paesi del Mediterraneo. Noi associazioni pugliesi da tempo lavoriamo nel territorio e ci impegniamo per i diritti e la dignità di tutti i migranti. Nella nostra regione esistono ufficialmente 139mila immigrati provenienti da tanti Paesi: lavorano in agricoltura, in edilizia, nell’industria e nei servizi, in particolare quelli di cura alle persone. Ma tanti e tante risultano invisibili e sono costretti a vivere in condizioni di precarietà ed esposti a situazioni di sfruttamento.

Le scriviamo, Papa Francesco, per condividere il nostro impegno al cambiamento attivo delle condizioni di vita e alla tutela dei diritti di tutte e tutti, quindi soprattutto di chi oggi vede i propri diritti fondamentali compressi in maniera sistematica, come i migranti.

Assistiamo da anni al peggioramento delle condizioni di accoglienza e di lavoro causato da interventi legislativi approvati in un clima di odio verso l’altro e disprezzo del principio di eguaglianza fra le persone.  E non ci aiuta una certa, inequivocabile ostilità o incapacità di parte della politica anche locale.

Oggi alcune di questi leggi, più di altre, intervengono pesantemente sulla vita dei migranti.

L’abrogazione di queste leggi è l’obiettivo principale del nostro impegno comune.

I decreti sicurezza hanno compromesso i processi di inclusione in atto nella società italiana, portando centinaia di persone alla perdita del diritto a soggiornare e lavorare; l’abrogazione della protezione umanitaria è una violazione del diritto ad un’esistenza dignitosa, che è di tutti, e ha aumentato il numero delle persone irregolari sul territorio in maniera esponenziale.

La riduzione delle possibilità di un’accoglienza integrata e diffusa sui territori ha portato molti a vivere per le strade, ai margini delle città, in condizioni di deprivazione dei più elementari diritti.

L’introduzione di norme che mortificano fortemente il diritto di asilo e la protezione internazionale, unitamente alla stipula di accordi con governi non democratici (come il Memorandum d’intesa con la Libia, gli accordi con il Sudan, l’Egitto, il Niger, la Tunisia, la Turchia) restituiscono la visione di un potere senza responsabilità, frutto di politiche di esternalizzazione che sacrificano la vita dei singoli per interessi che non hanno pari valore. Così chi scappa da conflitti, carestie, tortura o disastri ambientali rischia oggi di rimanere confinato nei paesi di transito, come la Libia o i paesi attraversati lungo la cosiddetta “rotta balcanica”, senza possibilità alcuna di vedersi tutelato.

In Italia e sul territorio pugliese gli effetti di questi interventi legislativi sono pesantissimi: moltissime persone hanno perso il diritto all’accoglienza, all’iscrizione anagrafica, vedono compressi i propri diritti fondamentali alla salute, alla formazione, ad un lavoro retribuito in modo dignitoso ed in condizioni di sicurezza. Queste persone vedono svanire la possibilità di essere parte attiva e riconosciuta della società che abitano.

Anche la condizione di precarietà giuridica in cui oggi sono confinate le persone migranti aumenta lo sfruttamento, in particolare lavorativo, già tanto diffuso nella nostra regione. Sarebbe necessaria e urgente una pianificazione istituzionale che agisca contestualmente su diversi piani interconnessi tra loro, che abbia come obiettivo una effettiva e armoniosa inclusione sociale, abitativa e lavorativa dei cittadini stranieri e che contrasti efficacemente il sistema di sfruttamento sul quale si regge l’intera filiera del lavoro agricolo, dalla semina alla raccolta e distribuzione dei prodotti. L’iniziativa istituzionale sino ad ora praticata risulta evidentemente parziale e non soddisfacente, insufficiente quantitativamente e qualitativamente, quando non dannosa allo scopo della liberazione delle persone dalle condizioni di sfruttamento, degrado e, talvolta, schiavitù. Stiamo cercando di costruire una rete più ampia, per sensibilizzare la società pugliese all’inclusione, all’antirazzismo, al rispetto delle persone e contro la violenza di genere; per potenziare in questa terra le reti del welfare e dell’accoglienza, rafforzare le azioni di contrasto alla tratta e allo sfruttamento degli esseri umani. Per  sostenere i diritti per tutte e per tutti.

Per questo, Santità, auspichiamo che anche la Sua autorevole voce possa unirsi a quella di chi scrive affinché si raggiungano i seguenti obiettivi:

  • L’attuazione piena del diritto di asilo garantito dalla Costituzione italiana, con l’abrogazione dei decreti sicurezza e il ripristino del diritto alla protezione umanitaria;
  • la effettiva realizzazione di pratiche che garantiscano il diritto ad un’accoglienza dignitosa;
  • Il superamento delle politiche di esternalizzazione del diritto di asilo e l’annullamento del Memorandum di intesa con la Libia e degli altri accordi sottoscritti con governi non democratici;
  • che sia assicurato l’ingresso in Italia e l’accesso alla richiesta di protezione internazionale a coloro che giungono alle nostre frontiere terrestri e marittime;
  • che sia garantita una regolarizzazione che consenta ai cittadini stranieri già presenti in Italia di ottenere un titolo di soggiorno anche per ricerca lavoro, così riducendo il numero di persone in condizioni di irregolarità e precarietà;
  • L’impegno a garantire canali regolari di ingresso e a promuovere azioni finalizzate all’inclusione socio-lavorativa dei cittadini stranieri;
  • riconoscimento del diritto all’iscrizione anagrafica per richiedenti protezione internazionale in tutta la regione Puglia;
  • Un’azione costante e integrata di lotta allo sfruttamento lavorativo ed all’esclusione sociale che parta dalla nostra regione.

Siamo certi che la Sua spiccata sensibilità vorrà sostenere la nostra voce.

Per questo, Santità, Le scriviamo. Per sentire la Sua voce accanto alla nostra e a quella delle donne e degli uomini migranti.”

Firmatari:

CNCA, CGIL PUGLIA, UIL PUGLIA, LIBERA PUGLIA, ARCI PUGLIA, MIGRANTES PUGLIA,  CARITAS BARI- BITONTO, ASS. MICHAELA ONLUS, OASI 2, GIRAFFA ONLUS, ASGI PUGLIA, ACLI PUGLIA,LEGA AMBIENTE PUGLIA, COOP. CAPS, ABUSUAN, ZONA FRANKA,MISSIONARI COMBONIANI, CENTRO ISLAMICO PUGLIA, ASS.BANGLADESHI PUGLIA, ALLEANZA DELLE COOPERATIVE, ALPAA PUGLIA, RETE DELLA CONOSCENZA, GRUPPO LAVORO RIFUGIATI, EDIZIONI RADICE FUTURA, ACTION AID, ASS.NUOVA ERITREA PUGLIA, PARROCCHIA SANTA MARIA DEL FONTE, GRUPPO EDUCHIAMOCI ALLA PACE, CONVOCHIAMOCI PER BARI, PARROCCHIA SAN SABINO,SARO WIWA, ALMA TERRA, ASS.ETNIE, UNSOLOMONDO, PERIPLO ODV, ASS.MAMA AFRICA, FORUM PER CAMBIARE L’ORDINE DELLE COSE, COMITATO DELLA PACE DELLA TERRA DI BARI,  AFRICA UNITED, AIIMS, CENTRO CULTURALE BAOBAB, SOTTO LA STESSA OMBRA, COOP. SOC. ARCOBALENO, FLAI-CGIL FOGGIA, COOP.SOC. IRIS, ASS. SOLIDAUNIA, COOP.MEDTRAINING FOGGIA, CARITAS FOGGIA, CARITAS SAN SEVERO  

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