Dopo l’incontro online dello scorso 9 luglio dedicato al tema della salute e di come il Covid abbia impattato sulle condizioni sanitarie e sociali dei rom che vivono negli insediamenti della città, sono ripresi a Milano i lavori dei tavoli per l’elaborazione del Piano di Azione Locale (PAL) finalizzato a favorire l’integrazione delle Comunità Rom, Sinti e Camminanti (RCS).
In particolare, nei giorni 12 e 13 novembre si è parlato rispettivamente di Salute ed Educazione. Il primo dei due appuntamenti è stato presieduto da Miriam Pasqui della Direzione Politiche Sociali, Unità Diritti e Grave Emarginazione del Comune di Milano e coordinato da Patrizia Madoni dell’ATS Città Metropolitana di Milano e Iolanda Gioia dell’Equipe Ortles 73 RSC. Ai lavori hanno preso parte oltre 40 stakeholder, i quali hanno discusso dei bisogni sanitari e delle principali criticità riscontrare dalle comunità rom e sinte nell’accesso e nella fruizione dei servizi sanitari, aggravate ulteriormente dall’emergenza in corso. Sono state inoltre formulate alcune ipotesi sui possibili percorsi da intraprendere per rimuovere tali ostacoli. L’argomento sarà approfondito nel prossimo tavolo, già convocato per il 12 gennaio 2021.
Anche il tavolo Educazione, sempre presieduto da Miriam Pasqui e coordinato da Angela Schillaci della Direzione Educazione, Area Servizi Scolastici ed Educativi dell’Unità CODIS e Donatella Sgura, Coordinatrice dell’Equipe Ortles 73 RSC, ha visto la partecipazione di oltre 40 persone. Si è discusso dei progetti già in essere nella città di Milano per garantire il diritto allo studio, l’iscrizione a scuola e la frequenza da parte dei minori delle comunità Rom e Sinte. A partire dalle progettualità già implementate, il dibattito si è poi concentrato sulle principali criticità e sui bisogni. Sono state avanzate alcune ipotesi per sostenere percorsi efficaci di sostegno al diritto allo studio e alla scolarizzazione dei minori Rom e Sinti. Queste ipotesi saranno ulteriormente delineate durante i lavori del prossimo tavolo che si terrà il 15 gennaio 2021.
I lavori di entrambi i tavoli sono stati facilitati da Antonio Ciniero del Consorzio Nova e da Donatella de Vito di Casa della Carità.
I prossimi appuntamenti si terranno oggi e domani, 17 e 18 novembre, e saranno relativi ad Abitare e Lavoro.
Tali attività rientrano nell’ambito dell’Azione “Interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, Rom Sinti e Camminanti, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica economica e civica”, promossa dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento Pari Opportunità, in qualità di beneficiario delle azioni di sistema previste dal PON Inclusione 2014-2020. L’Azione è implementata dall’Associazione temporanea di imprese composta da NOVA Onlus, Consorzio Nazionale per l’Innovazione Sociale (capofila) e i partner Fondazione Casa della Carità Angelo Abriani, Associazione 21 Luglio e Fondazione Romanì Italia, con la supervisione del Dipartimento Pari Opportunità-UNAR.
Il progetto coinvolge otto Città metropolitane – oltre a Milano ci sono Bari, Catania, Genova, Cagliari, Messina, Napoli e Roma – chiamate a redigere altrettanti Piani di Azione Locali sperimentali che comprendano specifici modelli di gestione finalizzati alla partecipazione dei Rom, dei Sinti e dei Camminanti alla vita sociale, politica, economica e civica del territorio, lavorando al contempo sulla diffusione di una metodologia efficace di programmazione partecipata che sia quindi esportabile. Gli interventi riguardano il superamento del disagio abitativo; l’inclusione sociosanitaria, scolastica e lavorativa; le relazioni con le istituzioni e con le altre componenti della comunità locale.
Il tavolo di Milano è stato istituito con la Delibera di Giunta Comunale n. 2222 del 13 dicembre 2019; vi partecipano diverse Direzioni dell’Amministrazione Comunale, istituzioni, sindacati, Associazioni, fondazioni, scuole ed enti formativi.
Sul territorio milanese insistono cinque aree autorizzate, due campi tollerati o consolidati, e in tutta l’area metropolitana milanese sono stati mappati numerosi insediamenti informali di diverse dimensioni. Inoltre, un numero imprecisato di famiglie Rom italiane e straniere vive, come legittimo assegnatario o come occupante senza titolo, in case di Edilizia Residenziale Pubblica.
Scopo principale del Piano di Azione sarà provare a superare le condizioni di emarginazione, individuando modalità e attività che possano favorire la piena inclusione della comunità Rom e una sua maggiore partecipazione alla vita sociale sul territorio cittadino.