Nell’ambito della formazione continua prevista dal programma “Di.Agr.A.M.M.I. Nord: diritti in Agricoltura attraverso Approcci Multistakeholders e Multidisciplinari per l’integrazione e il Lavoro Giusto”, è stato realizzato un progetto formativo dedicato alla violenza contro le donne richiedenti protezione internazionale, frutto della collaborazione instauratasi da luglio 2019 tra la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Ancona e la cooperativa sociale On the Road, che gestisce i centri anti violenza “PERCORSI DONNA” e “DONNA CON TE”. In questa prospettiva è stato considerevole il contributo apportato dall’Università degli studi di Teramo, da tempo impegnata nella prevenzione e nel contrasto delle discriminazioni di genere e di ogni forma di violenza e maltrattamento sulle donne.
Il lavoro congiunto e l’attivazione di progettualità condivise su tematiche di comune interesse scientifico e formativo hanno permesso di creare una rete multitask pubblica e privata con l’obiettivo di giungere, attraverso una conoscenza approfondita del fenomeno, all’individuazione delle tipologie di violenza, delle problematiche e dei mezzi idonei al contrasto nell’ottica di sviluppare una corretta valutazione della domanda di protezione internazionale.
Articolandosi in tre moduli, il progetto si è accostato ad analizzare diverse forme di violenza di genere derivanti da violenza domestica e violenza intra-familiare. In tale contesto sono stati realizzati dei focus tematici sui matrimoni forzati, sulle mutilazioni genitali femminili e sulla violenza ai danni delle donne migranti.
Utilizzando l’espressione “violenza nei confronti delle donne” si intende designare una violazione dei diritti umani e allo stesso tempo una forma di discriminazione, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica.
La Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Ancona, in seguito al progetto formativo, ha realizzato una pubblicazione dedicata alla “Violenza contro le donne nella protezione internazionale”. Redatta in tre lingue e distribuita nelle strutture di accoglienza, vuole essere uno strumento utile per fornire indicazioni alle donne richiedenti protezione internazionale, soggette a violenza, abusi, negazione dei diritti umani e di cittadinanza, circa le modalità per richiedere assistenza e per accedere ai programmi di protezione e integrazione sociale. Una sezione di tipo più pratico riporta i contatti e i servizi offerti dai Centri Antiviolenza nelle Marche che collaborano con la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Ancona.
Rivolta ai diversi operatori del settore, ai funzionari delle commissioni territoriali e agli studenti universitari, aiuta a cogliere gli aspetti caratterizzanti il fenomeno della violenza di genere. Il suo utilizzo si è rivelato rilevante nelle procedure di asilo per facilitare le attività di audizione delle donne migranti e l’individuazione del fattore che ha provocato la violenza e che legittima la richiesta di protezione internazionale.
La Commissione Territoriale di Ancona, nella valutazione delle istanze di protezione internazionale presentate da donne, ha avuto modo di osservare che i motivi posti a fondamento delle stesse risiedono nella maggior parte dei casi nell’esser state vittime di una o più forme di violenza di genere. Con maggiore frequenza sono le richiedenti di talune nazionalità a lamentare abusi subiti in ragione del genere di appartenenza.
Nella Guida, che affronta anche la situazione delle condizioni delle vittime in determinati Paesi, emerge che tra le richiedenti di nazionalità ivoriana primeggiano la costrizione al matrimonio e la mutilazione genitale, mentre tra le richiedenti di nazionalità albanese, ucraina, peruviana, georgiana e marocchina la violenza domestica ricorre in maniera preponderante.
Negli anni va aumentando con regolarità il numero dei richiedenti protezione internazionale di sesso femminile. La Commissione per la protezione internazionale di Ancona, competente per le regioni Marche e Abruzzo, è tenacemente impegnata nella lotta al traffico di esseri umani, portando avanti un approccio inter-istituzionale nella gestione delle attività di contenimento e contrasto del fenomeno.
Sviluppando un metodo collaborativo, sistemico e sistematico con i vari attori interessati al fenomeno, si assiste al raggiungimento di traguardi significativi in grado di offrire misure adeguate di identificazione, tutela e assistenza alle vittime di tratta, intensificando le azioni di prevenzione e contrasto.
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