Filippo Grandi Commissario dell’Alto Commissario Onu per i Rifugiati di recente ha elogiato il livello di solidarietà internazionale, che “dovrebbe essere d’esempio per tutte le crisi di rifugiati”. A tal proposito in tutto il Paese sono state organizzate delle missioni per portare aiuto alle popolazioni direttamente in Ucraina, anche la Calabria si è attivata in tal senso. Tra le missioni quella voluta dalla Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, Lella Golfo di origini calabresi, sotto l’egida della Fondazione Robert Kennedy è stata dedicata ai bambini dell’Ucraina ed in testa alle regioni che hanno donato di più per tale missione c’è la Calabria.
Lella Golfo partita personalmente sabato 26 marzo per Leopoli, ne fa un motivo di orgoglio personale e il 30 Marzo saranno consegnate direttamente a Leopoli dalla fondazione medicinali, indumenti per bambini, beni di pronto consumo.
Anche alcuni volontari di San Mango D’Aquino il 25 marzo si sono recati in Ucraina in autobus per portare beni di prima necessità grazie all’amministrazione comunale della cittadina, ai contributi di associazioni, imprenditori, professionisti, commercianti, semplici cittadini, all’autotassazione di chi è partito.
Cinquemila chilometri, cinquanta ore di autobus. Spiega uno dei volontari, il giornalista Antonio Chieffallo: «La missione in Ucraina è stata un percorso di vita. Non dimenticherò mai: le strade di una Europa sconosciuta fatte di antiche e nuove civiltà che hanno il sapore dei ricordi, della speranza e di nuove scoperte. Le risate, i timori, le lunghe chiaccherate, i momenti di tensione vissuti con i miei compagni di viaggio. Il sinistro suono delle sirene quando siamo arrivati Mukaceve e lo sguardo dei due sacerdoti che ci aspettavano e che le hanno ascoltate insieme a noi. I sacchi di trincea stipati nella chiesa in cui abbiamo lasciato gli aiuti portati dalla Calabria. Medicine e beni alimentari per gli ospedali di Mukaceve e Kiev. Le lacrime di una giovane ragazza seduta nel centro di accoglienza di Zahony in Ungheria.
L’orgoglio immenso di essere figlio di una terra capace di grandi gesti di solidarietà. Associazioni, militari, semplici cittadini, presenti in quelle zone, raccontano la storia di un grande Paese; l’Italia. L’orgoglio immenso di essere Calabrese. Il grande coraggio di un Popolo. Abbiamo trovato uomini e donne che non hanno più nulla ma che sono disposti ad ogni sacrificio pur di non essere sottomessi a Vladimir Putin. Zelens’kyj non cede perché è l’Ucraina che non si arrenderà mai all’invasore». Intanto dieci sfollati come concordato nel corso della missione, giungeranno in Calabria ospitati a San Mango.
Sono 1.903 i profughi provenienti dall’Ucraina registrati in Calabria. Si tratta di dati in continuo aggiornamento. Dai dati forniti dalle questure il 22 marzo i profughi giunti in Calabria sono così distribuiti: 243 in provincia di Catanzaro; 683 a Cosenza, 380 a Crotone; 397 a Reggio Calabria; 200 a Vibo Valentia. Non possiamo non citare l’umanità delle tante famiglie calabresi che stanno ospitando profughi ucraini o storie come quella di Alessio Danylets, ucraino di nascita ma selliese a tutti gli effetti che è partito il 9 Marzo da Sellia Marina per raggiungere il confine dell’Ucraina e salvare i figli di suo fratello rispettivamente di 8 e 14 anni. Ricordiamo ancora i 45 profughi arrivati il 10 Marzo dall’Ucraina ad Antonimina a bordo di due autobus privati partiti dalla Locride per Vyšné Nemecké, paese al confine tra Ucraina e Slovacchia, con una missione umanitaria costituita da una delegazione di volontari della Caritas diocesana che si sta mobilitando in tutto il Paese per trovare ospitalità in alloggi della Curia e in altre strutture che si stanno reperendo sul territorio.
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