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BUDDY PROGRAM | programma di mentoring per vittime della tratta di esseri umani, LIBES

L’esperienza della tratta spesso comporta nelle vittime una diffidenza pervasiva verso gli altri, interrompendo la loro capacità di avere sane relazioni interpersonali. Stabilire un rapporto di fiducia con l’altro rappresenta quindi un modo per aiutare le vittime nel loro recupero e reintegrazione nella società. 

In quest’ottica, attraverso il progetto LIBES – Life Beyond the Shelter, cinque organizzazioni da Belgio, Germania, Italia e Spagna hanno sviluppato un programma di mentoring per vittime della tratta di esseri umani.

Che cos’è il peer – mentoring?

Il peer-mentoring è definito come una relazione strutturata e non giudicante in cui un individuo più esperto (mentore) offre volontariamente del tempo per sostenere e incoraggiare una persona meno esperta (beneficiario/a) a sviluppare o potenziare delle abilità. 

Nell’ambito del progetto LIBES – Life Beyond the Shelter, il peer mentoring è risultato essere uno degli strumenti migliori per favorire l’integrazione nel lungo periodo delle vittime di tratta, grazie ad un programma attraverso cui precedenti vittime di tratta o volontari/e  locali, si comportano come mentori, uditori/uditrici o guide, iniziando un percorso di supporto per aiutare le vittime di tratta nel delicato processo di transizione dalla vita nelle strutture verso l’autonomia. 

Durante questo periodo di pandemia, i nostri mentori e beneficiari/e si sono dovuti adattare alle particolari restrizioni legate al Covid-19, ma questo non li ha fermati dal coltivare la relazione a volte online e a volte in presenza e godere dei benefici che avere un mentore comportano.

Alcuni beneficiari si sono focalizzati sul campo lavorativo, ricevendo aiuto per scrivere il curriculum, comprendere cosa dire e come comportarsi durante un colloquio di lavoro e/o venendo accompagnati durante il percorso di ricerca del lavoro. Altri hanno visitato nuove città e compreso meglio come accedere ai servizi della pubblica amministrazione, migliorando la conoscenza del territorio circostante. Infine alcuni hanno condiviso le proprie esperienze e costruito una relazione uscendo insieme, andando al mercato o a fare spesa, conoscendosi l’un l’altro. A volte i mentori agiscono come modelli di ruolo positivi creando un catalizzatore utile per il cambiamento, specialmente per le vittime che potrebbero non godere del sostegno della loro famiglia o della loro comunità.

Abbiamo potuto constatare, così, gli svariati benefici del peer mentoring: 

  • lo sviluppo personale, incluso, per esempio, il miglioramento della regolazione emotiva, dell’autostima e della fiducia in sé stessi;
  • l’integrazione sociale e lavorativa;
  • l’empowerment, che rimane al centro del programma di mentoring e consiste nell’acquisire la spinta e il coraggio per diventare attori del cambiamento, usando le proprie risorse e capacità per fare scelte e trovare soluzioni ai problemi. 

Il peer-mentoring ci ha insegnato che l’incontro con l’altro rimane uno degli strumenti fondamentali per superare le proprie difficoltà e migliorarsi ma senza rimanere soli. 

 

L’esperienza del Buddy Program | programma di mentoring per vittime della tratta di esseri umani

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