“In quest’epoca caratterizzata dalla serialità massificatrice, in cui neppure l’uomo (fatto pur esso in serie) sfugge ai pericoli dell’appiattimento, l’etica del volto ci sembra l’unica in grado di costruire la pace. Sì, perché le guerre, tutte le guerre, da quelle interiori a quelle stellari, trovano la loro ultima radice nella uniformazione dei volti. Nella dissolvenza dei volti. Nella perdita della identità personale. Nella prevaricazione del numero di matricola su nome, cognome e indirizzo. Nell’incapacità di guardarsi negli occhi.”
La campagna di sensibilizzazione è un invito a riscoprire i volti, ad arricchirsi della presenza dell’altro e in particolare dello straniero, il soggetto più vulnerabile del nostro tempo, percepito acriticamente come pericolo o minaccia. Un invito a dissipare la nebbia dell’omologazione, a scoprire persone con una storia e un progetto di vita affatto diverso da quello di ciascuno di noi.
“T’importa?” è un invito ad interrogarsi sulla necessità di rendere ancora attuale il motto «I care» di don Milani, letteralmente «Mi importa, ho a cuore», un invito al decentramento e al rispecchiamento reciproco. Un invito all’integrazione possibile. Per una Puglia a cui importa.