Prosegue a Palermo il percorso di formazione per giovani leader alla cittadinanza globale e creativa promosso dall’Istituto Arrupe all’interno di Prisma.
I partecipanti sono giovani provenienti da diversi Paesi, ognuno ha un obiettivo e una visione della città, ciascuno lavora insieme per fare crescere se stesso e gli altri.
Infatti se gli incontri mirano a valorizzare le associazioni di cui ragazzi fanno parte, a migliorare se stessi e di conseguenza il territorio, è proprio dallo scambio e dal confronto che questa valorizzazione si moltiplica.
Non solo dunque un’esperienza di riflessione e un’azione trasformativa e partecipata sul campo ma ciò che avviene durante il ciclo di incontri e laboratori è proprio la creazione di una città in miniatura in cui si ragiona insieme sulle varie tematiche e di conseguenza ci si ascolta, si parla, si progetta, si immagina.
La coordinatrice Anna Staropoli, prima di iniziare questa seconda fase di formazione cominciata il 10 marzo e che terminerà il 12 giugno, aveva citato Danilo Dolci dicendo “l’importante è seminare domande non dare risposte”. Ecco, osservando il gruppo a lavoro, si respira un’atmosfera creativa, generativa di nuovi significati, ognuno diverso e unico a partire dai propri progetti e esperienze ma tutti legati tra loro da uno scambio e una sinergia che è la vera chiave perché l’integrazione si “avveri”.
“Ascoltare è più importante che parlare” si sottolinea durante la lezione sulle tecniche di comunicazione per le associazioni condotta da Elisabetta Casali, ed in effetti in aula l’attenzione è assoluta. Emergono le difficoltà nella comunicazione con le istituzioni, il racconto dei singoli progetti come musicista e quelli delle associazioni. Tanti progetti da realizzare o da far crescere, uniti dall’idea, come dice Ibrahim Deme dell’associazione Kirmal, di “voler dimostrare ai giovani che se arrivi in Sicilia non devi per forza andare a lavorare nei campi ma puoi valorizzare i tuoi progetti, e stesso”. O come dice come dice Amadou Djallo di Giocherenda: “Vogliamo mostrare che i migranti non sono un peso per la società ma possono essere cittadini attivi per migliorare e crescere”.
Qui sotto il calendario completo del ciclo di incontri
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