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Lavorare sulle emozioni: i laboratori extracurriculari di Viagrande e Misterbianco

Lavorare sulle emozioni: i laboratori extracurriculari di Viagrande e Misterbianco

Lavorare sulle emozioni: i laboratori extracurriculari di Viagrande e Misterbianco

Continua il percorso laboratoriale rivolto agli alunni di seconda generazione e provenienti da Paesi terzi iniziato l’anno scorso dallo psicologo Davide Pappalardo, educatore per le attività extracurriculari di Fami Prisma nell’area di Catania.

All’Istituto Giovanni Verga di Viagrande è partito il 3 dicembre il laboratorio “Il corpo che parla: autostima e comunicazione non verbale” rivolto agli alunni della scuola secondaria. Ciò in continuità con il laboratorio dell’anno scorso svolto con gli alunni della scuola primaria dello stesso istituto, dal titolo “Emozioni: esprimerle per conoscerle”.

«È importante promuovere nei partecipanti conoscenze e competenze utili nei contesti in cui sono inseriti. Sviluppare un sano senso di valore personale associato al rispetto e alla valorizzazione delle caratteristiche delle persone con cui interagisce e e ci si relaziona. Migliorare dunque la consapevolezza delle proprie capacità comunicative e gli effetti che hanno sugli interlocutori, su sé stessi e sulla vita relazionale» riflette il docente.

Presso l’Istituto Comprensivo Pitagora di Misterbianco sono partiti il 23 novembre due nuovi laboratori “A, B, C, D, Emozioni!” rivolto alle primarie e “Stereotipi e pregiudizi: quando la mente ci inganna” rivolto alle secondarie.

«Il laboratorio pensato per gli alunni delle primarie mira a fornire conoscenze e lessico di base riguardanti il mondo delle emozioni, promuovere la sensibilità sulle proprie emozioni e quelle degli altri» spiega Pappalardo. «Il laboratorio pensato per le secondarie invece si basa sulla considerazione che è importante partire dall’osservazione consapevole dei propri pregiudizi per capire quelli degli altri. Ciò perché non bisogna porre i ragazzi in una posizione passiva nei confronti della società che ha degli stereotipi su di loro. È invece partendo da sé, dai propri pregiudizi basati sugli stereotipi che si può generare un cambiamento. Allora da limite diventano risorse: so di averli e mettendoli in discussione li posso utilizzare in maniera migliore».

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