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Tra presente e futuro del progetto Regin: azioni di inte(g)razione per migranti e rifugiati

Tra presente e futuro del progetto Regin: azioni di inte(g)razione per migranti e rifugiati

L’istruzione, l’accoglienza, la salute e l’inclusione nel mercato del lavoro sono alcuni degli ambiti di interesse del progetto Regin (Regioni per l’Integrazione di Migranti e Rifugiati) finanziato dal Fondo Europeo per l’Asilo, la Migrazione e l’Integrazione dell’Unione Europea e creato per l’integrazione dei migranti e dei rifugiati nelle politiche di coesione sociale a livello regionale, con l’intento di realizzare un quadro d’insieme che possa semplificare, guidare e migliorare i risultati delle Regioni attraverso strumenti innovativi. Da qui l’intento di consentire ai responsabili delle politiche regionali di usufruire dei risultati di una ricerca all’avanguardia, testati e verificati tramite analisi di fattibilità, per sostenere la definizione delle politiche di integrazione della popolazione straniera su base regionale.

Organizzato dalla Regione Puglia in collaborazione con il Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’uomo (DSSSU) dell’Università del Salento e Nova Consorzio nazionale per l’innovazione sociale, l’attività di Capacity Building tenutasi mercoledi 6 ottobre si è rivelata un’occasione di confronto reciproco e di scambio per acquisire nuove conoscenze.

Il webinar di disseminazione e approfondimento tematico, tenutosi in modalità online, ha visto la partecipazione di attori pubblici, del privato e del sociale, impegnati a diverso titolo sul territorio regionale, per la promozione dell’inclusione e della partecipazione dei cittadini stranieri.

Le attività di progetto sviluppate e fonte di confronto in atto, riguardano tematiche quali il dialogo e la cooperazione a livello europeo, la definizione di indicatori su scala regionale utilizzando la metodologia MIPEX-R, metodologia nazionale che è stata addattata territorialmente con il fine di individuare indicatori di politiche e risultati all’interno delle regioni, laboratori di integrazione e risorse e strumenti per le regioni stesse.

In particolare, a seguito dell’analisi dei risultati preliminari degli indicatori di integrazione a base locale, regionale e nazionale utilizzati per migliorare l’accuratezza, la responsabilità, la solidità e l’innovazione delle politiche regionali in materia di integrazione emergono i punti di forza e le debolezze incontrate, le singole specificità contestuali ed i tratti comuni alle oltre 20 regioni europee coinvolte.

Nel singolo caso, la regione Puglia è caratterizzata da una lunga storia fatta da più di trent’anni di dinamiche di accoglienza e processi di intregrazione nei confronti di cittadini stranieri.

Rispetto i dati emersi dall’analisi  delle specificità territoriali, in questa prospettiva si colloca l’approvazione della Legge regionale sull’immigrazione n.32 del 2009 (denominata Norme per l’accoglienza, la convivenza civile e l’integrazione degli immigrati in Puglia), risultato di un lungo percorso di confronto che la Giunta regionale avviò con le organizzazioni del terzo settore e i principali stakeholder che lavorano nell’ambito del settore migratorio. L’approvazione della legge ha rappresentato un significativo cambio di rotta nell’azione politica in materia di inclusione dei cittadini stranieri. Rientrano tra i principali obiettivi svilupati l’ampio riconoscimento dei diritti, la promozione di un sistema integrato di servizi che faciliti i percorsi di inclusione dei cittadini e la pianificazione di percorsi di inclusione a livello lavorativo.  

L’adozione del Piano triennale delle Politiche migratorie rappresenta sicuramente un importante strumento di governance regionale per la pianificazione di interventi realizzati per l’inclusione sociale. Tuttavia, va segnalato che proprio alcuni degli elementi più innovativi introdotti dalla Legge, tra cui spiccano il ruolo della Consulta regionale e l’Osservatorio regionale, fatichino ancora ad affermarsi.

Nella seconda sessione tematica ci si è confrontati sul percorso degli stakeholder regionali e l’animazione delle reti locali, per introdurre successivamente il nuovo Piano triennale delle Politiche Migratorie della Regione Puglia.

In quest’ottica i percorsi di Capacity Building sperimentati negli anni dalla Regione Puglia mirano al coinvolgimento attivo di associazioni e organizzazioni del Terzo settore ed enti pubblici che operano nell’ambito delle migrazioni, con lo scopo di rafforzare ed estendere a nuovi attori territoriali lo sviluppo delle competenze e delle professionalità utili a sostenere le sfide poste dal fenomeno migratorio in termini di conoscenza, competenza, strumenti e mezzi.

Una lettura integrata delle conclusioni a cui è giunta l’analisi realizzata nell’ambito del progetto Regin permette di evidenziare una serie di criticità e di aree di potenziale sviluppo che è importante approfondire e discutere con gli operatori del settore, gli stakeholder e i cittadini, tenuto conto che fare rete e possedere una conoscenza attiva e approfondita del fenomeno sono elementi necessari ed essenziali in ogni percorso di programmazione, attività di valutazione e implementazione di strumenti innovativi.

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