Il rene è un organo molto complesso e allo stesso tempo fondamentale per il nostro organismo. È il bersaglio di numerose patologie insidiose che per molti anni silenziosamente continuano a danneggiarlo fino a quando perde tutte le sue funzionalità e si manifesta quella i medici chiamano Malattia Renale Cronica (MRC). Questa patologia purtroppo non ha possibilità di essere curata, il danno è irreversibile. Proprio per questo è necessario mettere in campo tutte le azioni possibili per intervenire prima che tutto ciò accada, e “fare prevenzione”.
Un adeguato controllo medico, con cadenza annuale, è sufficiente per permettere di diagnosticare la malattia già nelle prime fasi. Inoltre, bastano poche semplici e preziose regole ad aiutarci a tutelare i nostri reni.
In che modo il rene può ammalarsi? I principali fattori predisponenti sono il diabete e l’ipertensione arteriosa, tuttavia le disuguaglianze sociali continuano a esercitare un grosso peso su ogni aspetto della salute rendendo quest’ultimo fattore ancora più determinante.
Per questo motivo, nell’ambito del progetto Prevenzione 4.0 (finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 – Obiettivo Specifico 1.Asilo – Obiettivo nazionale ON 1 – Accoglienza/Asilo – lett. c – Potenziamento del sistema di 1° e 2° accoglienza – Tutela della salute), il 23 maggio 2021, la U.O.C. di Nefrologia, Dialisi e Trapianto del professor Loreto Gesualdo ha voluto dare un contributo, organizzando una giornata per la prevenzione delle malattie renali nella comunità di Casa Sankara, nelle campagne di San Severo, dove vivono e lavorano oltre 400 persone provenienti da Senegal, Gambia, Mali e Sierra Leone.
Obiettivo di questa iniziativa è stato avvicinare le persone e renderle edotte e consapevoli dell’importanza della prevenzione. Dare la possibilità a tanti lavoratori di acquisire alcuni semplici consigli per la tutela della propria salute o di porre quesiti al personale medico e infermieristico è stata un’esperienza di valore sia per i volontari che per i partecipanti.
La giornata ha visto la partecipazione di oltre 50 persone e ha previsto la raccolta di campioni di urine, sui quali è stata eseguita l’analisi rapida mediante strisce reattive dei valori di pH, protenuria, bilirubina, chetonuria e di glucosio, albuminuria. Inoltre, a ogni beneficiario è stata eseguita la misurazione dei parametri di peso corporeo, circonferenza addome, pressione arteriosa e ossigenazione del sangue con l’utilizzo dei dispositivi presenti nella postazione mobile Drops Gocce di Salute.
L’ultima tappa del percorso di prevenzione è stata la postazione di case management e di mediazione etno-clinica con personale specialistico.