La lotta delle lavoratrici delle pulizie dell’hotel Ibis-Batignolles a Parigi dura da 16 mesi. Sono entrate in sciopero il 17 luglio 2019 e sono «femmes de chambre», «gouvernantes» e un impiegato delle pulizie. Si battono, in modo molto caparbio, contro lo sfruttamento estremo a cui sono esposte dal gruppo Accor – leader nel campo dell’“hotelleria” e terzo gruppo nel settore a livello mondiale a cui appartiene la catena Ibis.
Esternalizzate alla società Stn (colosso del settore pulizie con 80 milioni di euro di affari nel 2019), sono lavoratrici sfruttate, esposte a ritmi di lavoro rigidi, a cottimo. Queste donne svolgono un lavoro che usura il corpo (la schiena, il collo i reni) ed espone anche a prodotti tossici e, ovviamente, al Covid19. Un riassunto esplicativo: fino a 50 stanze al giorno e 700-1000 euro a fine mese. È facile dedurre che l’“hotelleria” viva sulle spalle di lavoratori e soprattutto di lavoratrici poveri/e. Per lo più donne migranti, suscettibili al ricatto del permesso di soggiorno. Quindi anche a: sfruttamento, mobbing, violenze sessuali e sessiste. Come riferito da Rachel Keke Raïssa, gouvernante dell’hotel IBIS Batignolle e sindacalista 1.
La piaga più terribile resta comunque l’invisibilizzazione sociale. Le donne in sciopero hanno cercato di sovvertire questa realtà tramite picchetti quotidiani e azioni di lotta, nonostante la repressione della polizia e il tentativo della società appaltatrice Stn di boicottare lo sciopero. La lotta delle «femmes de chambre» è diventata un simbolo, al punto che le scioperanti sono intervenute alle Università d’Été dell’Npa e della France Insoumise.
Per irrobustire e diffondere la lotta, è attiva anche una campagna internazionale. Per il diritto di (R)esistere.
1. Video:
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