Abbiamo incontrato Blessing lungo la Bonifica del Tronto.
Si stava prostituendo, insieme a molte ragazze che incontriamo ogni giorno durante il nostro lavoro.
Blessing all’inizio non si fidava di noi. Non si fidava di nessuno. Le abbiamo lasciato il nostro biglietto da visita e, dopo qualche giorno, ci ha chiamato per chiederci se potevamo accompagnarla dal dottore. L’abbiamo accompagnata più volte, e lentamente ha cominciato ad aprirsi e a raccontarci qualcosa di lei. Abbiamo aspettato che i tempi fossero maturi, senza forzarla, e finalmente, un giorno, ci ha raccontato la sua storia.
La storia di Blessing comincia in Nigeria, dove viveva in un piccolo villaggio con la sua famiglia, che era molto povera.
Un giorno una loro conoscente, che era stata in Europa e aveva guadagnato molti soldi, le propose di andare in Italia: lì avrebbe lavorato come cameriera in un albergo e avrebbe potuto mandare i soldi a casa per far studiare i fratelli e le sorelle.
Decise di accettare e, quando la partenza era ormai imminente, la donna le parlò di un debito che avrebbe dovuto restituire per il lavoro e per l’organizzazione del viaggio, dicendo anche che sarebbero bastati pochi mesi di lavoro per ripagarlo.
Per allontanare i cattivi auspici dal viaggio pericoloso e chiedere la protezione degli spiriti benigni, Blessing si sottopose ad un rituale religioso, durante il quale promise di pagare il debito e di non tradire la fiducia di chi la stava aiutando.
Se avesse infranto il giuramento di silenzio e fedeltà lei e la sua famiglia ne avrebbero pagate le conseguenze.
Il viaggio verso l’Europa fu molto lungo, e da subito Blessing capì che le cose non stavano come le era stato detto, ma che ormai non si poteva tornare indietro. Fu spostata da una casa all’altra, senza sapere dove fosse e quanto tempo doveva rimanere in ogni posto. Subì violenze sessuali e percosse dai suoi accompagnatori di viaggio e fu sequestrata per mesi nei “centri di accoglienza” libici, che erano dei bordelli dove lei e molte altre ragazze venivano vendute come schiave, e dove venivano torturati altri ragazzi, per poi chiedere alle famiglie un riscatto. Dopo poche settimane di abbruttimento e violenze, senza nessuna possibilità di essere aiutata, Blessing non aveva più la forza di reagire, poteva solo ubbidire agli ordini dati.
Blessing arrivò in Sicilia dopo un terribile e pericoloso viaggio in mare. Fu ospitata in un centro di accoglienza dove nessuno capì la sua situazione. Poco dopo fu contattata da una donna nigeriana e portata in Abruzzo, dove scoprì la verità sul suo destino: ogni giorno avrebbe dovuto prostituirsi lungo la Bonifica del Tronto e portare alla sua Madam (così si faceva chiamare la donna che la controllava) il ricavato della giornata.
Ormai era in trappola, ma viveva nell’illusione che, una volta ripagato il debito, l’avrebbero lasciata stare.
Le operatrici di On the Road – insieme alle mediatrici nigeriane che lavorano nei nostri progetti – le hanno spiegato bene che cosa si poteva fare, quali erano i suoi diritti e quali le possibilità che le venivano offerte: avrebbe potuto fuggire dall’organizzazione che la sfruttava ed essere accolta in una casa sicura, a patto che chiudesse ogni rapporto con quel mondo, per la sua sicurezza e per la sicurezza delle altre ragazze ospiti della casa.
Blessing ha pensato a lungo alla possibilità che le veniva offerta e a quello che significava. La sua famiglia sarebbe stata minacciata, forse picchiata, e lei non sarebbe potuta tornare facilmente in Nigeria.
Ma prese la decisione di entrare in un programma di protezione e iniziare una nuova vita fatta di impegni giornalieri, corsi di italiano e laboratori, ricominciando a progettare il suo futuro. Ha deciso anche di denunciare i suoi sfruttatori, nonostante i rischi che questo comporta, ma la sua nuova condizione le ha dato la forza per combattere e per aiutare anche le altre ragazze come lei.
Dopo la fine del programma Blessing ha utilizzato le nuove competenze acquisite durante un corso di formazione professionale e ha trovato lavoro in una sartoria, riuscendo ad essere autonoma e a mandare anche dei soldi alla sua famiglia.
Blessing ora è libera.
È sposata, ha avuto una bambina e porta avanti la sua vita da cittadina, da lavoratrice, da persona libera.
È anche grazie al tuo aiuto se ragazze come Blessing possono fuggire dalle reti di sfruttamento, ritrovando la fiducia in sé stesse e riprendendo in mano le proprie vite.
È anche grazie al tuo aiuto che riusciamo a dare alle ragazze vittime di tratta gli strumenti necessari per trovare una via d’uscita.
Dona il tuo 5×1000 alla Cooperativa On the Road (CF 91009900670), scrivi insieme a noi #5×1000 storie a lieto fine.
Credits: la foto è un frame tratto dal nostro video sulla tratta di esseri umani “Trafficked for sexual exploitation” creato con il contributo di Ambasciata USA a Roma.
Illustrazione by Alessandro Schiavoni
L’articolo La storia di Blessing, una storia a lieto fine. proviene da On The Road Cooperativa Sociale.