L’impegno e le proposte del Gruppo di riflessione sulla regolarizzazione, ossia i membri di Grei 250, non hanno avuto una lunga strada, perché non sono stati portati alla votazione come previsto. Ciò che ci si augurava venisse ascoltato, in realtà non ha trovato accoglimento da parte dei partiti di maggioranza e, alla fine, si è verificato quello che si temeva: la sanatoria sulla regolarizzazione 2020 è solo una occasione andata perduta. Ricordiamo, comunque, che la domanda per la procedura può essere presentata fino al 15 agosto 2020. Troppe però sono le clausole che impediscono agli stranieri attualmente irregolari in Italia di fare domanda per la regolarizzazione e, in secondo luogo, di vedersela accettare.
Quindi, dei circa 600 mila invisibili che si sperava di riportare alla luce con questa procedura, solo una piccola fetta potrà effettivamente usufruirne, in pratica il 40%. Il motivo è che il testo del decreto, così come è stato scritto, restringe vertiginosamente il numero dei beneficiari: intanto, ricordiamo che sono stati posti dei limiti nelle categorie lavorative per poter avanzare la richiesta, tanto che solo i lavoratori del settore agricolo, della pesca, dell’allevamento, del lavoro domestico e della cura alla persona rientrano nella sanatoria; inoltre, un ulteriore limite è la data di inizio dello stato di irregolarità, che deve necessariamente essere a partire dal 31 ottobre 2019, lasciando fuori tutti coloro che hanno una data antecedente, poco importa se si tratta di un solo giorno.
Grei 250 aveva ipotizzato alcune strategie per aiutare gli stranieri e garantire a più persone di presentare la domanda, ma ad oggi pare evidente che queste strade alternative non abbiano modo di essere efficaci.
Per concludere, altro non rimane che augurarci di trovare presto una soluzione per porre fine a questa situazione sgradevole non solo a livello numerico, ma soprattutto a livello sociale ed umano.
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